Te Deum a 4 voci in Do con violini e strumenti

a cura di: Giancarlo Amorelli, Saverio Stornaiuolo

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Francesco Durante (Frattamaggiore 1684-Napoli 1755) fu uno dei maggiori protagonisti di quella che fu chiamata “scuola musicale di Napoli” che nel Settecento trasformò la città in una delle capitali europee della musica. Tra i più celebri maestri del suo tempo, insegnò in tre dei quattro conservatori attivi a Napoli, e Rousseau lo definì «il più grande armonista d’Italia, vale a dire del mondo». Eppure la sua biografia artistica è ancora assai poco studiata, così come la sua enorme produzione musicale che, nonostante l’alto livello compositivo, è di rara esecuzione e sconosciuta al grande pubblico. Nessuna biografia e quasi nessun dizionario avevano finora segnalato l’esistenza, tra le centinaia di sue opere superstiti nelle biblioteche di tutto il mondo, del Te deum a 4 voci oggetto di questa edizione critica. I curatori sono partiti dalla fonte manoscritta che si credeva unica del Conservatorio di Napoli (solo parti separate, perduta la partitura) e hanno poi compiuto un paziente e complesso lavoro di identificazione che ha permesso di rintracciare ben cinque altri manoscritti in altrettante biblioteche europee: a Milano, Siena (ma copiato a Firenze), Assisi, Parigi e Londra. Delle ultime due fonti è stato possibile ricostruire l’avventurosa storia, essendo appartenute al collezionista e musicista dilettante Gaspare Selvaggi, che aveva portato da Napoli in Francia una enorme collezione di musica napoletana, vendendo oltre cento manoscritti del solo Durante alla nascente Bibliotéque Nationale di Parigi e, in seguito, numerosi altri ad un nobile inglese, poi rientrati nei fondi della British Library di Londra. Di ogni manoscritto sono ricostruite, per quanto possibile, la storia e la struttura, evidenziando anche le piccole differenze rispetto alla fonte napoletana considerata base dell’edizione, in assenza di un autografo che forse future ricerche potranno svelare. Si tratta di un’opera di alto magistero compositivo, che esprime perfettamente le qualità artistiche e didattiche di Francesco Durante, offerta a studiosi, studenti e soprattutto musicisti, anche non specializzati, come contributo alla riscoperta di un autore che ha contribuito a rendere celebre nel mondo Napoli e la sua scuola musicale.

Giancarlo Amorelli, entrato nel 1987 come artista del Coro del Teatro di San Carlo in qualità di baritono, negli anni si è dotato di una solida preparazione musicale (diploma di canto con Elisabetta Fusco; direzione di coro con Carmine Pagliuca; contrappunto, fuga ed alta composizione con Michele Salerno e specializzazione sul Settecento napoletano con Alfonso Vitale; direzione d’orchestra con i maestri Francesco Vizioli e Federico Longo) e ha perfezionato i suoi studi in Didattica della musica presso il Liceo musicale di Budapest; Canto gregoriano e studio dell’organo per la composizione con Vincenzo De Gregorio; prassi esecutiva ed analisi del Canto gregoriano con Enrico Buondonno; direzione d’orchestra con Gianluigi Gelmetti.  Fino alla messa a riposo è stato direttore dell’Ensamble Musincanto, gruppo vocale-strumentale costituito all’interno del Teatro di San Carlo. Dal gennaio 2016 è Maestro concertatore e Direttore artistico del Coro Polifonico Universitario “Hippokrim” dell’Università Orientale di Napoli. Collabora con la LUV (Lezioni sull’Universo Vesuvio) e con l’Università Telematica Pegaso di San Giorgio a Cremano, con l’Università popolare cattolica "Montemurro-D’Ippolito” nel Palazzo Principe di Cassano, Portici, ed è Direttore dei cori “Chorus Cordis-Laudate Dominus” di Teano-Sparanise e “Coro Lirico Artemusica”.

Saverio Stornaiuolo è stato membro de “Li chori in musica neapolitani”, coro amatoriale fondato e diretto da Argenzio Jorio con repertorio prevalente di musica a cappella del Sei-Settecento. In età adulta ha studiato canto, armonia e pianoforte con Virginio Profeta. Nel 1986 è entrato a far parte del Coro del Teatro di San Carlo come tenore primo. Nel frattempo, già laureato in Filosofia, ha continuato ad insegnare Scienze Umane, Storia e Filosofia nei licei di Napoli, coltivando la passione per le lingue antiche del Medio Oriente e revisionando diverse pubblicazioni in ambito filosofico e teologico. Ha preso parte come tenore solista a numerosi concerti del repertorio romantico – tra i quali spiccano Cavalleria Rusticana di Pietro MascagniCarmen di George Bizet, Fidelio di Ludwig van Beethoven e Das Lied von der Erde di Gustav Mahler – e del repertorio cameristico e della canzone napoletana, mettendo la sua voce al servizio della musica.

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ISMN: 978-88-96906-85-9
Pagine: 124
Anno: 2023